Museo di Celle dei Puccini - Piano terra

  • Corona de Le Villi: è il 4 giugno 1884 l’ultima rappresentazione di Le Villi al Teatro dal Verme si chiude stupendamente tra bis e applausi. Il vero primo successo! Puccini uscirà sul palco per ricevere questa corona d’alloro. Purtroppo dovette correre via immediatamente da Milano per recarsi a Lucca, al capezzale della madre Albina, gravemente ammalata. Lasciò a lei questa corona come ultimo ringraziamento, poiché quel traguardo lo aveva raggiunto grazie anche ai sacrifici e al supporto della madre. 
  • Pianoforte: un periodo travagliato per la salute a causa dell’incidente in auto e della conseguente frattura alla gamba. Anche per il cuore non fu facile: Elvira aveva scoperto la relazione con la studentessa torinese Corinna. Tutto questo influì negativamente nella composizione di Madama Butterfly e il crollo finale avvenne poi con l’accoglienza pessima alla prima alla Scala, il 17 febbraio 1904 alla presenza dell’amata sorella Ramelde. Su questo pianoforte di manifattura tedesca, Puccini compose parte di quest’opera che fu poi rivista e modificata in tempi record dal Maestro e finalmente ottenne il successo nei teatri italiani ed esteri da Parigi a New York.
  • Poltrona: ecco la poltrona preferita del maestro Giacomo Puccini. In origine nella villa di Torre del Lago, Alba, nipote del compositore, disse che Puccini l’avrebbe voluta sulla sua tomba come monumento.
  • Grammofono Edison: questo grammofono fu donato a Puccini da un suo entusiasta ammiratore di nome Tomas Alva Edison. Tuttavia, come riportato in una lettera del Natale 1903, Giacomo decise di regalarlo a sua sorella Ramelde e alle figlie, che poi lo trasferirono qui a Celle.
  • Tavolozza Bohème: in occasione della prima di Bohème a Firenze nel 1896, il giornalista e critico musicale Enrico Grazioli omaggia Puccini con questa tavolozza che ritrae lo stesso compositore circondato da un collage di foto dei più importanti interpreti delle sue prime opere.
  • Letto: e fu così che la notte del 22 dicembre 1858 su questo letto nacque il primo figlio maschio della coppia Albina e Michele Puccini. Fu chiamato con tutta la serie di nomi dei suoi antenati musicisti: Giacomo in primis, come quel capostipite della famiglia che da piccolo lasciò il paese di Celle per intraprendere gli studi musicali e diventare poi il Maestro della Cappella di Palazzo e poi organista della Cattedrale di Lucca. Questi mobili della camera da letto erano precedentemente nella casa in città e poi sono passati con l’eredità alla sorella Ramelde e sono entrati così a far parte della donazione che rese possibile l’allestimento di questo museo.
  • Quadro: questo dipinto raffigurante l’apparizione della Madonna a suor Maria Luisa Biagini fu eseguito probabilmente dalla mano di Stefano Tofanelli, noto pittore lucchese dell’Ottocento. La suora era una clarissa nel convento di San Micheletto di Lucca e cugina di Puccini, oltre ad essere particolarmente venerata.
  • Cucina in generale: la cucina è la stessa di due secoli fa, sempre con il pavimento  in legno originale e ovviamente un po’ consumato. Oggi costituisce un valido e importante esempio di cucina di una casa di campagna del passato: l’acquaio in pietra, il fornello a carbone, il paiolo, il cassone per conservare la farina di castagne e i testi per i necci. Tutto è rimasto pressoché intatto.